Il gatto selvatico è un felide di piccola taglia, con unghie retrattili e pelliccia soffice. È molto simile al gatto domestico e per questo risulta difficile distinguerli. Il mantello è di colore grigio fumo e la coda è più lunga della metà della lunghezza testa-corpo. I caratteri distintivi sono i seguenti (per una trattazione esaustiva vedi Boitani et al 2003, Fauna d’Italia, Fig.1):
· coda breve, arrotondata all’apice, con anelli neri separati, in genere da 2 a 4;
· quattro strie nere longitudinali presenti sulla nuca e sulla regione occipitale;
· due brevi strie longitudinali presenti a metà della spalla;
· colore grigio fumo, con le parti superiori avana-beige.
Figura 1. Individui di gatto selvatico filmati durante il Progetto Ernicafauna
Secondo Ragni et al. 1994, il gatto selvatico è presente soprattutto nell’Italia centro-meridionale, isole comprese, mentre risulta quasi assente lungo il settore alpino. Il problema principale di questo felide è che lo status di conservazione non è definito. Secondo la Fauna d’Italia 2003 la specie è forse in diminuzione numerica, anche se non si hanno a disposizione dati sulla distribuzione e sulla densità della specie. In provincia di Frosinone invece, la presenza del gatto selvatico era data solo per probabile non avendo a disposizione dei dati di presenza certi ed affidabili prima del nostro studio (Corsetti et al. 2007). Va ricordato che il gatto selvatico è particolarmente protetto dalla legge 157 del 1992, è presente nell’allegato II della Direttiva Habitat 92/43 CEE ed è inserito tra le specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa dal D.P.R. n. 357 dell’8 settembre 1997.
Durante il Progetto ErnicaFauna, oltre a quantificare il numero minimo di lupi presenti sul territorio (vedi www.entdeimontiernici.com/post/report-lupo-sui-monti-ernici-estratto) è stato possibile accertare anche la presenza del gatto selvatico su quasi tutto il territorio preso in esame. Sono stati filmati quasi sempre individui solitari anche se in un filmato sono stati registrati tre individui associati (vedi Fig.2). Quest’ultimo è un evento piuttosto raro dal momento che il gatto selvatico è un animale schivo, con abitudini crepuscolari e soprattutto difficile da osservare insieme ad altri conspecifici.
Figura 2. Numero minimo di individui di gatto selvatico filmati all’interno dell’area di studio durante il Progetto Ernicafauna e distribuzione sul territorio. I punti in cui sono stati filmati gli animali sono stati collocati all’interno di celle di dimensioni 2KmX2Km.
I dati di presenza e distribuzione del gatto selvatico sugli Ernici possono aiutare ad avere un quadro più esaustivo sulla specie almeno per quanto riguarda la parte centrale dell’Appennino. Ovviamente il passo successivo dovrebbe essere quello di indagare meglio circa la reale densità della specie sul territorio ed è quello che ci auspichiamo che possa accadere in un futuro non troppo lontano. Conoscere il proprio territorio, compresa la fauna selvatica, è fondamentale per la conservazione, che non potrà mai aver successo senza un adeguato coinvolgimento delle popolazioni locali che condividono in parte gli stessi habitat.
(Relazione a cura del Dott. Fausto Quattrociocchi - socio della Coop. Ent dei Monti Ernici)
Bibliografia
Boitani Luigi, Lovari Sandro e Vigna Taglianti Augusto (2003). Fauna d’Italia, Mammalia III.
Corsetti Luigi, D’orsi Amilcare (2007). La fauna-1. Uccelli e Mammiferi della provincia di Frosinone. Provincia di Frosinine, Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca.
Ragni B., Possenti M., Sforzi A., Zavalloni D e Ciani F., 1994. The wildcat in the central-northern Italian peninsula: a biogeographical dilemma. Biogeographia, 17 : 401-414.
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